ESCURSIONI 2006


26 GENNAIO 2006 - MONTE MARCELLO

Incredibile, ma vero! in occasione di questa gita "marittima" sono riapparsi tantissimi amici che da tempo mancavano alle nostre gite; citiamo Franco Casalini, Pinuccia, Giuliana Borsellini, D'agata, Gorini e Cappelletti, Mario Pistellini, Claudia e Monica ecc. ecc. + i soliti di sempre, in tutto una quarantina di persone.
Francesco Figliucci purtroppo è mancato, a causa anche di un malessere (ce ne dispiace, queste gite sono adatte a lui).
Le previsioni  meteo sono state rispettate esattamente e un bel venticello di tramontana ha spazzato via le fastidiose nubi del giorno prima.
Partenza da Bocca di Magra per sentiero n. 3 che conduce a M.Marcello, Zanego e quindi Tellaro, grazioso borgo sul mare. Come sempre ci siamo sfilacciati durante il percorso, come spesso succede quando siamo in tanti.  Pranzo sugli scogli di Tellaro davanti a un bel mare calmo a causa del vento di terra. Qui purtroppo la Rossella ha perduto il cellulare, cadutogli tra i massi e impossibile recuperarlo.
Al ritorno ci siamo spezzati in 3 tronconi; alcuni (con i bambini) sono andati a Lerici per prendere l'autobus, in quanto era necessario ripercorrere una salita abbastanza ripida fino a M.Marcello, gli altri hanno fatto la stessa strada dell'andata, salvo 9 (Paolo, Marcello, Spartaco, Danilo, Piero, Sergio, Leonardo, Enzo, Leonardo Gorini) che hanno percorso il sentiero 4, che si trova più in basso ed è piuttosto accidentato. Sono state necessarie 2,20 ore per arrivare a Bocca di Magra, pur camminando svelti.
Concludendo, giornata bella, con splendido panorama sulle Apuane innevate.

Tellaro dall'alto       Tellaro paese        M.Marcello-il borgo         Isole Tino e Palmaria            

Sul sentiero
          Il sentiero n.3

Pranzo sugli scogli
               Il mare a Tellaro         Punta Bianca   .



19 FEBBRAIO 2006 - ANELLO DI CASTELFALFI

Alle 22 circa sono arrivate le famigerate piogge che i meteorologi da giorni annunciavano per la domenica pomeriggio. Come al solito, stando alle previsioni, stavamo per spostare l'escursione, ma un lampo di genio all'ultimo momento ci ha fatto insistere e abbiamo fatto bene! Ci ha accompagnato una giornata con pochissime nuvole, seppur molto ventosa, e un'aria abbastanza asciutta. Non molti partecipanti: Paolo e Rossella, Marcello, Sauro e Giuliana, Spartaco, Danilo, Carlo, Francesco Tonissi, Leonardo Gorini e Giovanna, Alessandro, Paolo Morelli.
Circa 32000 passi e quasi 21 km di cammino in 5,20 ore, questi i dati statistici di questa lunga passeggiata sulle dolci colline di Castelfalfi-Iano. Dall'allevamento "la Collina" , nei cui pressi si trova ancora la casetta costruita per girare il film di Benigni "Pinocchio" -  vedi foto - , a Collerucci e giù fino al torrente Roglio per podere Casanova; quindi risalita verso Fonterinaldi, la Costia e Iano, attraversando anche un bosco. Il fango, per fortuna in quantità limitata, ci ha accompagnato per un bel tratto, ma ne abbiamo visto di peggio in queste zone, in passato. Giunti a Iano all'ora di pranzo, la presenza di una trattoria ha attirato la curiosità di alcuni (e anche l'appetito); il gestore ci ha così preparato in fretta e furia 8 porzioni di pappardelle alla lepre e al cinghiale con un fiasco di buon vino rosso. Quindi ritorno a Castelfalfi attraverso le rovine di Vignale.

Il gruppo        Verso Collerucci         Colline 1           Colline 2          I calanchi di Iano         Vignale 1        

Vignale 2        Attraversamento torrente



12  MARZO  2006   -   VINCI,  VALLE BUIA,  FALTOGNANO

Le ottime condizioni del tempo, dopo giorni di incertezze, piogge e vento, ci hanno favorito in questa gita abbastanza facile, diciamo da "fuori porta". Ad ogni modo abbiamo pur sempre percorso circa 15 km. con quasi 23000 passi.
Partecipanti: Paolo, Spartaco, Carlo, Danilo e Lucia, Sauro e Giuliana, Marcello e Mirella, Francesco Tonissi, Antonino e Mario + i rispettivi nipoti, Emanuele(nuovo acquisto), Alessandro e Messerini.
Dallo storico paese di Vinci abbiamo percorso in breve le "strada verde" che conduce alla casa natale di Leonardo, attraverso grandi oliveti. Da qui, per sentiero 16, siamo entrati nella "Valle buia" o dei mulini, così chiamata per i resti di antichi mulini ad acqua. Salita quindi piuttosto ripida per l'abitato di S.Lucia. Quindi abbiamo imboccato il sentiero 14, salendo fino alla Cupola a m. 650 circa e quindi discesa fino al famoso leccio secolare di Faltognano, imponente alberone i cui grandi rami sono sostenuti da tiranti in acciao. 
Ritorno a Anchiano (casa Leonardo) e da qui a Vinci.   Alle 12 circa, come da previsioni, è arrivata l'aria fredda da est che ci ha sferzato fino alle auto.

Casa di Leonardo         Negli olivi         Antico mulino        Leccio 1         Leccio 2           Il pranzo            

Panorama



9  APRILE  2006  -   BUONCONVENTO / MONTE OLIVETO MAGGIORE

Ancora una bella giornata di primavera, con un sole già abbastanza caldo che ci ha anche un po'  arrossato. Dati statistici: circa 29000 passi per un totale di ca. 19 km.    Partecipanti 17 persone: Spartaco, Sauro e Giuliana, Paolo e Rossella, Carlo, Francesco Tonissi, Claudia con i 3 figli, Pinuccia, Akemi (Giappone), Chiara e Riccardo con Emanuele e Marianna, questi ultimi 4 nuovi amici che si sono aggregati al gruppo (rinnovandolo anche come età.....).
Abbiamo fatto lo stesso percorso di alcuni anni fa, sempre molto bello sulle dolci colline senesi, fino a Chiusure, passando in mezzo alle famose "crete", calanchi di argilla che purtroppo si stanno erodendo gradualmente a causa della pioggia ecc.
Questa volta è stato possibile anche visitare la bellissima abbazia dell'ordine benedettino-olivetano, fondata nel 1319 dal Bernardo Tolomei.
In sostanza una gita tranquilla, familiare.  Per le fatiche maggiori ci vedremo in seguito.....

FOTO:

Sulle colline1         Sulle colline 2        Pecore al pascolo       Fioritura          Ciliegio in fiore      Chiusure    

 Le crete

 
Abbazia 1         Abbazia 2       Abbazia 3        Abbazia 4         Abbazia 5          Abbazia  6     Il pranzo


7 MAGGIO 2006 - ANELLO DEL M. TAMBURA

Le abbiamo viste di tutti i colori in questa domenica di primavera! Partiti con un bel sole, siamo poi passati alle nuvole addirittura con qualche chicco di grandine, quindi pure una mezz'ora di pioggia; il tutto accompagnato da una grande e inusuale quantità di neve nei canaloni e non solo in quelli.
Ma andiamo per gradi.  Come si prevedeva la partecipazione è stata alquanto scarsa: Paolo, Spartaco, Franco Casalini e Riccardo. Col senno di poi diciamo che è stato meglio così, visto l'impegno che questo giro ha richiesto. Partiti da Campocatino, siamo subito andati in direzione del Passo Tambura, attraversando grandi lingue di neve e numerosi alberi travolti durante l'inverno dalla neve e caduti rovinosamente nel sentiero, il che ci ha fatto ammattire non poco per superarli.
Quindi percorriamo la Via Vandelli e subito ci appare nuovamente una grande quantità di neve che ostruisce quasi tutto il sentiero; per fortuna qualcuno era già passato di lì e abbiamo seguito le impronte.  Arrivati in vetta alla Tambura m. 1890 abbiamo visto la Carcaraia coperta da tantissima neve, che rendeva invisibile il sentiero. Siamo stati perciò costretti a scendere al Passo Focolaccia, alla cava di marmo, e da qui prendere la via marmifera (per niente simpatica!) che scende verso Gorfigliano. Dopo circa 2-3 ore siamo per fortuna arrivati in vista della strada principale e da qui al punto di partenza il tratto è stato abbastanza breve.
In totale circa 26000 passi per ca. 17 km (non pochi per un percorso di montagna-in effetti le gambe erano un po' acciaccate).
Ma, come sempre, nel complesso un bel giro, anche un po' "avventuroso"  fatto per giunta in condizioni molto rare per questo periodo.

La Roccandagia      Passaggio nel bosco      Le cave di Arnetola      La Via Vandelli con la neve     

Verso il Passo Tambura


Verso la vetta della Tambura     In vetta        Fioritura  nella roccia      Verso il P.sso Focolaccia con il M.Cavallo 

Neve presso le cave



11 GIUGNO 2006 - IL LIBRO APERTO

Prevista per il 18/6, ma anticipata alla domenica precedente, questa escursione ha visto la partecipazione di poche persone, ma non per questo è stata meno piacevole: Spartaco, Paolo e Rossella, Alessandro e Bruna, Enzo e Luisa, Danilo, Carlo, Leonardo Gorini e Giovanna. Al mattino un po' di nuvole e qualche schizzetto d'acqua, ma, come da previsione, poi tutto si è dissolto e il vasto panorama che appare da quell'altezza (circa 1950 metri) è apparso in tutta la sua grandiosità.  L'inverno molto nevoso ha lasciato lingue di neve in alcuni canaloni, mentre una bella fioritura di genziane è spuntata nei prati erbosi.
Niente di particolare da segnalare, si è trattato di un giro abbastanza leggero, comunque pur sempre di ca.20.000 passi per un totale ci ca. 13 km.
Per finire, sempre per vivacizzare la gita, abbiamo fatto a "pallate" con scivolate su una lunga lingua di neve, con 2 bambini che abbiamo incontrato sul percorso con i genitori. Inutile dire che i ragazzini si sono divertiti molto e addirittura non ci volevano più lasciare.

Sul sentiero        La sella del Libro Aperto        Il Cimone        Panorama 1        Panorama 2

Fioritura  
       Enzo e Luisa verso la vetta        Paolo in vetta      Neve 1       Neve 2



9 LUGLIO 2006 - ORRIDO DI BOTRI

Siamo tornati, dopo diversi anni, nel famoso "Orrido di Botri", un   profondo e spettacolare canyon a pochi km. da Bagni di Lucca. I partecipanti non erano molti, ma in fondo meglio così, un gruppo molto numeroso avrebbe creato difficoltà, visto anche la zona impervia. Dunque erano presenti Spartaco e Laura, Paolo e Rossella, Alessandro, Riccardo, Francesco, Marcello, Sauro e Giuliana, Emanuele, Claudia con le bambine, Paolone e inoltre Simone e Eva (due nuovi amici).
Pagato il biglietto d'ingresso (1,50€) e indossati i caschetti protettivi ci siamo inoltrati nelle acque fredde del Rio Pelago. E' quasi impossibile evitare anche un pur piccolo scivolamento sulle pietre spesso bagnate e scivolose del greto del torrente; infatti in particolare le bambine di Claudia si sono subito inzuppate le scarpe. Arrivati alla prima "pozza" di acqua era indispensabile bagnarsi almeno fino al ginocchio (una volta era più profondo) e correre velocemente per percorrere  pochi metri mentre l'acqua gelida attanagliava le caviglie. Successivamente si entra nel canyon vero e proprio con pareti alte diverse decine di metri e un paesaggio veramente bello e naturalmente intatto. Ormai i piedi erano bagnati e abbiamo proseguito nell'acqua, saltellando, ancora per diversi metri.
L'Orrido è comunque accessibile e attrezzato con corde solo fino a un certo punto (una cascata). Oltre non si può proseguire a meno di essere autorizzati e avere anche una buona attrezzatura. Comunque in pochi siamo arrivati fino alla cascata (peraltro con passaggi anche un po' difficili, con corde fissate alla parete), mentre la maggior parte è tornata alla base un po' prima. 
Pranzo finale sotto una "tettoia" davanti al ristorante, mentre un' acquazzone pomeridiano ci ha fatto concludere questa bella escursione (meno male che non ci ha sorpreso nell'Orrido!).

Ci mettiamo i caschi          Piccola cascata      Primo guado 1       Primo guado 2       Lumaca rosa       

Passaggio impegnativo


Canyon 1
         Canyon 2      Canyon 3       Passaggio con corda       Una sosta         Trasparenze




10 SETTEMBRE 2006 - IL MONTE SUMBRA

Dire che si è trattato di una bella giornata è molto riduttivo: è stata una splendida giornata. Raramente abbiamo trovato condizioni meteo così ottimali: temperatura giusta, sole, calma di vento, pochissima umidità. Siamo praticamente arrivati in vetta, dopo un dislivello di ca. 660 m., quasi senza accorgercene.
Gruppetto ideale di 10 persone: Spartaco, Paolo e Rossella, Carlo, Danilo, Marcello, Riccardo, Giovanna, Chiara e Riccardo (nuovi amici per la seconda volta con noi).  Lasciate le auto alla "Maestà del Tribbio" (strada molto sconnessa-Danilo ha lasciato l'auto all'inizio causa difficoltà con le ruote) siamo saliti tranquillamente attraverso immenso bosco di faggi fino alla "finestra" sulle Panie. Da qui inizia il percorso di cresta fino alla vetta, bellissimo, spettacolare con grande vista sui canaloni delle Marmitte giù in basso. Grande strapiombo. Comunque anche Carlo, nonostante la veneranda età, è arrivato in cima; lo abbiamo a dire il vero un po' aiutato preoccupati soprattutto per la sua spalla che ogni tanto esce dal posto.
Il panorama che si è presentato dalla cima era grandioso: dalla Corsica al Cerreto, dal Golfo di La Spezia al Cimone. Ce la siamo presa, una volta tanto, abbastanza comoda perché ci si stava troppo bene. Il ritorno lo abbiamo fatto sperimentando un sentierino non segnato che torna in basso attraverso il bosco su un altro versante (tra le solite ironie dello iettatore Marcello che non si fida mai..... - evidentemente si misura con la sua capacità di orientamento che deve essere alquanto scarsa....).

Vista sulle Panie         Il gruppo delle Panie       Funghi velenosi        Cresta       Parete sud    

Sulla cresta 1
       Sulla cresta 2

Il gruppo in vetta
       Il lago di Vagli          Il Pisanino e la Tambura          Il ritorno
 

 

23 SETTEMBRE  2006  -  LA FERRATA DEL M. CONTRARIO   (FUORI PROGRAMMA UFFICIALE)

Come era previsto tra le righe del programma 2006, abbiamo trovato un "buco" di sabato per fare la famigerata via ferrata del M.Contrario. Occorre infatti che il tempo sia molto propizio, con bel tempo e caldo non eccessivo, data l'esposizione a sud del percorso e questo sabato era abbastanza favorevole. Ci siamo radunati in un gruppetto composto da Spartaco, Paolo, Paolone, Riccardo, Marcello e Sauro.
Riassumiamo in poche cifre il bilancio della giornata, prima dei dettagli: circa 2700 m. di dislivello complessivo (1350 in salita e altrettanti in discesa), circa 14 km. di percorso su sentieri impervi, e 8,30 ore di cammino. Ma andiamo per ordine: si lasciano le auto alla fine della strada che prosegue da Forno verso le cave di marmo a ca. 375 m. Qui si inizia subito a salire ripidamente fino ad arrivare alla base della ferrata posto a ca. 1058 m. Sauro per ovvii motivi non ha fatto la ferrata e ci siamo ritrovati la sera  alle auto. In circa 2,30 ore abbiamo percorso il tratto attrezzato(lungo ca. 650 m.), che è piaciuto molto anche a Marcello, alla sua prima esperienza. Avremmo potuto ridiscendere subito in poco tempo, ma era troppo facile!! Allora abbiamo pensato bene di fare il giro dalla Foce di Cardeto, quindi Passo della Focolaccia e poi giù verso la Valle degli Alberghi. Purtroppo non abbiamo ben individuato  il sentiero diretto che dalla Focolaccia scende agli Alberghi, per cui siamo passati da Foce Vettolina per sentiero n. 36. Inutile dire che è stata una faticaccia, forse una delle più dure mai fatte (a dire il vero pensavamo fosse un po' più corta....).   Comunque anche questa è andata!

Panoramica della ferrata           Piantina         La salita 1             Salita 2          Scalette           In vetta



15  OTTOBRE  2006   -   CASTIGLION CHE DIO SOL SA

In questa splendida giornata autunnale, ma direi di fine estate (ma quando arriva l'inverno?), è stato un piacere percorrere un anello di ca. 13,5 KM e per un totale di 20.000 passi attraverso la Riserva Naturale del Fiume Merse. Anche la partecipazione, vista la bella giornata e la non difficoltà del percorso, è stata numerosa: eravamo circa 35, compresi anche alcuni bambini, anzi numerosi bambini (i figli di Claudia, il figlio di Agnese, i nipotini di Giovanna). E poi anche vari amici che purtroppo vediamo raramente.
Comunque da Brenna , piccolo borgo della val di Merse, saliamo costeggiando il fiume all'antico castello detto Castiglion  Balzetti o "Castiglion che Dio sol sa", vista la posizione eremitica in mezzo al bosco a ca. 420 m. di altezza; molto carino nell'insieme, abbiamo potuto visitarlo anche nell'interno e considerando la sua età diciamo che i 1000 anni se li porta bene!      Il giro è proseguito, dopo il solito pranzo, attraverso boscaglia fino al bellissimo viale cipressato di MonteStigliano.

Il fiume Merse 1            Il fiume Merse 2        Lungo il percorso         Piantina del castello      

Il castello 1
         Il castello 2        Il castello 3
            
Il pranzo 1
       Il pranzo 2          Il gruppo      La cascatella sul Ricausa      Il viale dei cipressi        

Carlo e il fungo 
    Le sughere



12 NOVEMBRE 2006 - ANELLO DEL MONTE SAGRO

Ci vorrebbe una paginona intera per descrivere tutto quello che è accaduto oggi, ma proviamo a sintetizzare. Innanzi tutto la solita stagione truffaldina che ci ha lasciato nell'incertezza fino all'ultimo; e infatti alcuni non sono venuti per paura del maltempo. Ma bisogna sempre guardare "oltre" e infatti il  maltempo si spostava a sud e, come previsto, la zona dell'escursione era in buone condizioni climatiche (anzi, anche abbastanza suggestiva con un po' di nuvole - vedere le foto sottostanti). Intanto diciamo che eravamo in 9: Spartaco, Danilo, Riccardo, Alessandro, Alberto e Claudia Bernardi, Carlo, Francesco e Paolo. Si sono aggiunti all'ultimo minuto 2 amici di Sesto F.no (Raffaella e Roberto) con Fenice e Mario (collega di Paolo Morelli).
Con un po' di ritardo (purtroppo determinante in questo periodo autunnale) siamo partiti da Campo Cecina affrontando la salita fino a Foce di Pianza, da cui una ripida discesa ci porta alla cava 127 da cui si va a Foce Luccica. I problemini sono iniziati in questo tratto: Alessandro aveva problemi di ginocchio e Carlo in  effetti era un po' affaticato. I 2 hanno qui giustamente deciso di scendere direttamente a Colonnata, dove sarebbero stati ripescati la sera. Inoltre Roberto aveva anch'egli qualche problema, forse lo stomaco vuoto o altro, e purtroppo andava molto piano. Ha quindi deciso con Raffaella di scendere pure  a Colonnata. Eravamo già in ritardo sulla tabella di marcia e quindi, lasciata la "zavorra" di 4 persone abbiamo un po' accelerato per recuperare il tempo perduto. Successivamente, sulla salita a Foce di Vinca, anche Alberto Bernardi ha avuto problemi di crampi, per fortuna passati poco dopo. Il sole andava lentamente calando sull'orizzonte e il timore di rimanere nel bosco di notte ha cominciato a farsi sentire. Quindi rapida accelerazione dei passi. Nel frattempo abbiamo avuto notizie dei 4 amici che erano arrivati a Colonnata. Siamo comunque arrivati alle auto proprio con il buio, i segni del sentiero cominciavano a divenire invisibili, ma ce l'abbiamo fatta per un pelo!
Ultima ciliegina sulla torta: sembra che i 2 fratelli Bernardi non si siano subito trovati e anche qui altre perdite di tempo, ma alla fine anche loro sono arrivati a  casa. Insomma oggi, di tutto e di più!    Perlomeno non ci siamo annoiati.
Statistiche del giorno, fornite anche dal nuovo apparecchio satellitare di Paolo Coltelli "Garmin Runner 305" : 19000 passi circa, 11,5 km, 6,38 ore di cammino (pranzo escluso), salite totali 1738 m., discese totali 1730 m. - insomma un bel giretto!!  sicuramente fra i più impegnativi che abbiamo mai fatto.

La partenza             Un passaggio impegnativo             Le cave  di  marmo di Carrara        

Passaggio alla cava 127


Macchina escavatrice                  Il gruppo alla Foce di Vinca           Le Bore del Sagro con i nuvoli        

Il Sagro nella nebbia


Alberto verso la Foce di Vinca           Danilo portato da Paolo            La cresta di Nattapiana            

Tramonto sul mare con nuvole


3 DICEMBRE 2006 - MONTE.....CATINI VAL DI CECINA ( anziché Monte Altissimo )


Il bollettino meteo (Rossella da Lucca) stamattina alle 7,35 ci ha informato che lì stava piovendo; le previsioni invece davano un peggioramento dalla serata. Ormai eravamo in 10 allo stadio di Pontedera:  Spartaco, Marcello, Carlo, Riccardo, Danilo, Emanuele, Alberto e Alessandro Bernardi e Bruna.
A quel punto che potevamo fare? tornare a letto o rischiare. La prima soluzione ovviamente non piaceva a nessuno, tanto più che il tempo dalle ns. parti era abbastanza buono, rischiare e andare sui monti era abbastanza pericoloso, visto che le piogge arrivano sempre da lì. Allora abbiamo deciso di fare un giretto nella zona di Montecatini Val di Cecina (già fatto alcuni anni orsono). Per cui la giornata è trascorsa tranquillamente attraverso le colline circostanti il paese e i boschi che nella zona non mancano certo. 
L'escursione prevista sul M. Altissimo sarà probabilmente riproposta l'anno prossimo.